SD 26 New York, il San Domenico sostituisce il sommelier col Palmare
La storia del ristorante San Domenico di New York (SD 26) è di fatto la storia di Tony May, eclettico comunicatore e portatore sanissimo della cucina italiana negli Stati Uniti. Il suo ristorante nella Central Park South di New York sin dal 1988 ha segnato gli standard della cucina italiana contemporanea in America: Staff di cucina tra i migliori, grande affiatamento di squadra e dedizione vera. Ma in questo percorso lungimirante come un telescopio, il big entertainer sembra non trovare tutti d’accordo quando ha presentato il nuovo sommelier elettronico posto al tavolo dei propri clienti. Da qualche mese, infatti, per la lista dei vini è necessario navigare con un piccolo palmare, con uno schermo a colori di 9 pollici e tecnologia touchscreen,in cui poter ricercare un vino potendo scegliere tra vini rossi, bianchi, rosé, spumanti o vini dolci. Il titolare di SD26, Tony May dichiara che “la gente non ha più voglia di scegliere il vino sfogliando grandi libroni rilegati in pelle”. Da qui l’idea di creare una wireless wine list che include qualeche centinaia di etichette con aggiornamenti in tempo reale e consigli mirati a seconda della stagione e del menu. Se da un lato è apprezzabile il coraggio e la capacità imprenditoriale, dall’altro si potrebbe storcere il naso: in un ristorante di questa portata, in molti dicono, un sommelier in carne ed ossa è inevitabile; eppoi, giustamente, che differenza vi è tra sfogliare un grosso volume e vedere la stessa cosa in un palmare? Il mondo del vino si sta sforzando sempre più di tornare a metodi naturali: ma siamo sicuri che il controsenso ci sia?