Il ritrovamento di una barretta di Mars liscia, priva delle sue tipiche ondulazioni superficiali, da parte del britannico Harry Seager (che avrebbe per questo ricevuto un risarcimento di 2 sterline da parte dell’azienda) ha recentemente conquistato i social e scaldato gli animi di molti. Ci troviamo forse di fronte all’ennesima dimostrazione che, nel vasto panorama digitale, dove i meme e i trend viaggiano alla velocità della luce, un oggetto apparentemente insignificante possa facilmente diventare un fenomeno di massa? La risposta è sì.
Barretta di Mars liscia: un’eccezione che attira l’attenzione
Tutto è iniziato con un post sulla pagina Facebook del Dull Men’s Club, accompagnato da una foto di una barretta di Mars completamente liscia, un’anomalia rispetto alla classica estetica del prodotto. L’immagine, pubblicata da Harry Seager per farsi una risata, probabilmente senza grandi aspettative, ha scatenato un’ondata di commenti, condivisioni e interpretazioni creative. Gli utenti si sono infatti subito divisi tra chi cercava spiegazioni tecniche, chi ironizzava sull’unicità dell’oggetto e chi vedeva nella barretta liscia un simbolo di qualcosa di più grande, trasformandola in metafora o meme. Non sono mancate ovviamente dichiarazioni da parte dell’azienda che, oltre ad aver risarcito con due sterline Harry, ha affermato che la barretta liscia sarebbe passata inosservata durante la produzione. Ma allora perché un oggetto così banale è diventato virale? La risposta è semplice: poiché il nostro cervello è progettato per riconoscere schemi e prevedere risultati, nel momento in cui qualcosa si discosta dal previsto, come una barretta di Mars che non appare come dovrebbe, la nostra attenzione viene immediatamente catturata, soprattutto nel mondo saturo di contenuti visivi in cui viviamo.
Il ruolo dei social media
Se Harry non avesse condiviso l’immagine della barretta di Mars liscia su Facebook, ma si fosse limitato a mostrarla ai propri amici, il nostro oggetto banale non sarebbe mai diventato virale. I social media sono infatti il catalizzatore perfetto per fenomeni di questo tipo, che si basano essenzialmente su tre fattori:
- semplicità e universalità: tutti conoscono la barretta Mars e tutti possono cogliere l’anomalia in un istante;
- umorismo e creatività: gli utenti amano contribuire al fenomeno, aggiungendo battute, interpretazioni o immagini modificate;
- fomo (fear of missing out): quando qualcosa diventa virale, le persone vogliono farne parte, anche solo per farsi una risata o condividere il contenuto con i propri amici.
Il caso della barretta di Mars liscia non rappresenta quindi un’anomalia solo per il prodotto in sé, ma anche per come viviamo e comunichiamo. In un’epoca di informazioni rapide e intrattenimento fugace, l’interesse per un oggetto così insignificante dimostra il nostro desiderio di essere costantemente connessi e di sentirci parte di una comunità globale.