E’ morto Stefano Bonilli
Improvvisamente, a soli 67 anni, è morto oggi a Roma Stefano Bonilli, fondatore del Gambero Rosso, un punto di riferimento per tutti i giornalisti gastronomici italiani.
La sua carriera inizia al Manifesto, dove nel 1986 fonda e dirige fino al 2008 la più importante e prestigiosa rivista italiana del settore, il Gambero Rosso, nata prima come supplemento del quotidiano, poi come pubblicazione indipendente. In quegli stessi anni, insieme a Carlo Petrini e pochi altri gastronomi visionari, partecipa alla fondazione del movimento Slow Food. Le sue idee, le sue riflessioni e i suoi pensieri si sono letti per anni sul blog Papero Giallo.
Roma – 4 Agosto 2014. Aveva 67 anni Stefano Bonilli. Ex giornalista del Manifesto, nel 1986 ideò l’inserto gastronomico diventato un punto di riferimento. Fu tra i primi a puntare su Ferran Adria. Stava scrivendo una storia della cucina italiana del dopoguerra
Con Luigi Veronelli, Gianni Brera, Mario Soldati e pochissimi altri grandi del passato, aveva creato in Italia un modo nuovo di parlare del cibo e del vino, trasformandoli, da semplici piaceri alimentari, in cultura materiale e racconto di emozioni.
Una passione, quella di Bonilli per il buon mangiare, che nasceva da lontano, dalle gite fuori porta della sua Bologna alla ricerca della trattoria dove trovare le migliori tagliatelle, o del produttore al quale “strappare” il miglior prosciutto. In un’Italia del boom, che dopo la fame della guerra scopriva l’abbondanza, Stefano Bonilli intuì che la tavola non era solo alimentazione o “vizio”, ma anche cultura, racconto, passione. E che dietro ogni prodotto, ogni piatto, ogni ricetta, ci sono persone, territori, storie. E a questo si è sempre dedicato con la curiosità e l’entusiasmo del giovane cronista di un tempo.
Un entusiasmo che ebbe una battuta d’arresto solo in occasione del suo traumatico allontanamento dal Gambero Rosso, nel 2008, dal gruppo che aveva fondato, per dissidi editoriali con la nuova proprietà. Un periodo di amarezza superato soprattutto grazie alle sue nuove avventure sulla Rete. Prima con lo sviluppo del suo blog personale, il Papero Giallo che aveva aperto già nel 2004. E poi con la nascita della Gazzetta gastronomica, un magazine online che in poco tempo è diventato una delle voci più autorevoli dell’informazione gastronomica su Internet.
Talent scout, fu tra i primi in Europa a puntare sul genio di un giovane Ferran Adria. Ma coltivava anche il gusto della memoria: purtroppo il suo ultimo progetto, al quale lavorava da anni, un libro che raccontasse la storia della cucina italiana del dopoguerra, ora non vedrà più la luce.
In un periodo così importante e delicato per l’enogastronomia italiana, Stefano ci ha improvvisamente lasciati a soli 67 anni… troppo pochi per un uomo che aveva ancora tanto da raccontare, ma abbastanza per averci lasciato un patrimonio culturale di idee e fatti senza i quali oggi non saremmo qui nemmeno noi a chiaccherar di buon cibo.